martedì 26 giugno 2012

Nulla è come appare... Perché niente è reale.

Non sono mai riuscita ad amare la bellezza della luce fino ad ora... 
Mi è sembrato quasi di rinascere.
 Tutto appariva meraviglioso... 
le rondini volare su in cielo,
 il vento che dolcemente ti accarezzava i capelli,
la luce del Sole che illuminava i tuoi oscuri occhi...  

Lentamente una lacrima solcava sul tuo dolce e candido viso.
Sentivo le gambe tremare, 
come una foglia trema su di un albero in pieno autunno,
tra l'intemperie, sotto l'incessante pioggia... 
che si confonde con le lacrime versate.
Da quella finestra il mondo appariva così piccolo ed insignificante, 
un piccolo mondo
sperduto nell'immensità 
di un vasto e sconosciuto universo.


domenica 24 giugno 2012

La Notte

La Notte 
per un attimo 
appariva tremendamente perfetta.
Tanto perfetta 
da unire la realtà e l'immaginazione. 
Capace di formare 
un tutt'uno con l'oscurità...

Che piange 
lacrime amare 
nel vedere
che l'uomo, non guarda più 
le stelle brillare. 
In quell'infinito angolo buio.
Che annebbia 
ogni singola luce.



venerdì 15 giugno 2012

martedì 12 giugno 2012

Nevermore

Eri li, immobile,
 il tuo sguardo 
perso nel nulla.
Mentre ti ammiravo 
da lontano
 cercavo
 il tuo sguardo 
tra gli abissi più bui.


giovedì 7 giugno 2012

Tramonto

E' buia la strada del tramonto... 
In fondo è solo l'ombra 
del passaggio 
che conduce alla fine.






mercoledì 6 giugno 2012

Rosa


Era solo una rosa appassita che sperava di rinascere ancora…


lunedì 4 giugno 2012

Vicini Al Fuoco

Il tempo si consuma lentamente,
 come la flebile luce di una candela
 che arde...
tra l'oscurità delle tenebre
rischiando di spegnersi 
al primo soffio di vento.



Luna


Dimmi, che fai, silenziosa Luna? 
Che osservi immobile 
le sventure umane
 dall' alto del tuo cielo notturno.


domenica 3 giugno 2012

Il Vampiro

Sono un Vampiro che si aggira nell’oscura notte, illuminato dal chiarore della Luna.
Morente nella mia bara, avvolto dal profumo di splendidi e freschi fiori posti sulle lapidi vicine.
Sobbalzai, udii qualcuno pronunciare il mio nome più volte.
Sentivo ancora le lacrime bagnarmi il viso...
Come le fresche gocce della rugiada mattutina,  rinfrescavano ogni giorno le mie gelide guancia...

Con i miei occhi  sanguinanti di dolore riuscivo ancora a vedere la luce della Luna riflessa 
Negli occhi di quelle immobili statue, e nella mia ombra riflessa tra le pozze di acqua e fango.
Mi incamminai... invano, per tutta la notte, senza una meta, tra i sentieri di quel desolato cimitero dove mi ero rifugiato.

Ad un tratto l’angoscia mi avvolse, non percepii più alcun battito in petto
Il cuore si era nuovamente fermato.
Ero diventato un essere senz’ anima, morto e privo d' amore
Come il contenuto di quelle bare che mi circondavano...
Tanti mucchi d’ossa seppellite in orrende fossa, prive di dolcezza, colmi di disgusto e circondate da orridi profumi che mi soffocavano l’anima.

Pensai di fuggire via, lontano.
Ma mi fermai... per riflettere  alcuni minuti sull'ultimo ultimo scalino della chiesa posta alle mie spalle.
Sentivo che il mio corpo mi stava  abbandonando... troppo vecchio, e senza più forze
Per continuare a vivere questa desolata eternità.

Mi lasciai andare via... 
Così... tra le braccia della morte, che annunciava il mio nome.
Ad un tratto mi avvolse nel suo oscuro mantello... rinunciai così all’ eternità.
I fiori ad un tratto appassirono, la luce della Luna diveniva sempre più flebile, il Sole era quasi risorto, ed io ero già morto.

Ridotto in cenere, spazzato via dal vento, sotto la luce della maestosa Luna che mi illuminava dall’alto del suo oscuro cielo.
Mentre restavano ancora immobili le statue di quel desolato cimitero, abbandonato al nulla e sorvegliato dal chiarore della Luna che mi ha guidato tra le braccia della mia morte.



Mentre...

Mentre tutto cresce
 il resto appassisce 
nel flusso continuo 
dell’ incolmabile tempo. 

sabato 2 giugno 2012

Tempo

In quel tempo avanzavano solo le lancette di quell'antico orologio a pendolo...
Poggiato sul marmo di quel camino ormai spento,
 ricoperto da polvere e ceneri di legno bruciato
Circondato dal calore delle candele poste sul tavolino del mio salotto.

Mi trovavo seduto, 
immobile, su quella rossa poltrona del 800...
Mentre scavavo tra le immagini offuscate dei miei ricordi passati...
Mi addormentai fissando quell' antico quadro polveroso appeso alla parete.
Ad un tratto udii un suono...
Il gong di quell' orologio arrugginito e ormai fermo..
Un suono fievole che si dissolse ad un tratto nell'aria.



Three Bats